Solitamente a scuola, con i ragazzi, utilizzo software open source quali open office, ispring, cmap tools, hot potatoes, audacity, exelearning, geogebra…
Recentemente ho iniziato ad usare Prezi in condivisione con alcuni studenti e colleghi.
Trovo molto interessante la condivisione con gli alunni, ma al momento mi sembra che le classiche presentazioni rispondano maggiormente ai contenuti della mia disciplina. Continuerò comunque ad utilizzarlo per capirne meglio gli utilizzi.
Inserisco il link di una presentazione fatta con Prezi: io ho iniziato il lavoro ed alcuni alunni , dopo averla condivisa, l’hanno completata inserendo a loro piacere approfondimenti.
http://prezi.com/qc26753qanzg/copy-of-untitled-prezi/?kw=view-qc26753qanzg&rc=ref-19834355
Non ho ancora utilizzato Piratepad, mi piace la modalità, suggerita in un post, secondo la quale i ragazzi in maniera cooperativa possano rispondere alle domande degli insegnanti in preparazione ad una verifica.
Quante cose nuove da scoprire!
Vediamo però più in generale quali sono i software che la rete ci offre
– da Una domanda, un compito e un’esplorazione – Corso Insegnare apprendere mutare – cMooc IUL – Prof Andreas Robert Formiconi
” Esistono vari tipi si software:
- Software libero: software sviluppato da comunità di programmatori che credono in un’etica della condivisione. Sono i veri hacker. Il loro software è distribuito liberamente insieme al codice sorgente, ovvero alle istruzioni di programmazione che così ciascuno può leggere e, se è in grado, può modificare. Chi vuole può (non è un compito) anche dare un’occhiata alla definizione di software libero di Wikipedia, a un panegirico del sottoscritto sul tema dell’etica hacker e guardare il video della recente conferenza tenuta da Richard Stallman, il padre dell’idea di software libero: Una società digitale libera. Ecco un esempio di software libero: LibreOffice.
- Software open source: software distribuito liberamente insieme al codice sorgente da programmatori oppure anche da aziende. Le aziende possono trovare convenienza nella libera distribuzione di certe versioni dei loro prodotti nell’ambito delle loro strategie di marketing. Ecco la definizione di software open source di Wikipedia. La differenza rispetto al mondo del software libero è che chi fa software open source non si pone alcun problema etico, mentre chi fa software libero individua un nesso diretto fra la scrittura e l’impiego del software e la libertà d’espressione degli individui. Esempio di software open source: OpenOffice.org.
- Software proprietario: software che viene prodotto da un’azienda e venduto senza i codici sorgente in chiaro, ma solo nel formato cosiddetto eseguibile, cioè in grado di girare su un computer. Questo software deve essere acquistato o sotto forma di CD o DVD appositamente preconfezionati o scaricato direttamente dalla rete in seguito ad un pagamento con carta di credito. Contrariamente al caso del software libero o open source, utilizzare software proprietario che non sia stato regolarmente acquistato costituisce un illecito perseguibile a termine di legge. Esempio di software proprietario: Microsoft Office.
- E poi ci sono i web service, che svolgono le stesse funzioni di un software ma semplicemente accedendo ad appropriate pagine web mediante un browser internet, tipo Mozilla Firefox, Chromium, Internet Explorer, Safari o altri simili. In questo caso non c’è niente da installare sul proprio computer. Uno dei vantaggi principali dei web service è che molto spesso consentono alle persone di lavorare in collaborazione, ovunque esse si trovino. Nella maggior parte dei casi l’impiego di tali servizi è gratuito, basta registrarsi. In realtà gratuito in senso lato non è, perché si “paga” mettendo a disposizione parte della propria identità; ne parleremo.”
Un pensiero riguardo “Software open source”